Riassunto del libro "I filosofi greci padri dell'Esicasmo". Si percorre il pensiero dei filosofi greci nei quali si possono riscontrare le basi dell'Esicasmo e delle sue pratiche. Dal concetto di conoscenza e di moto del pensiero di Platone ai propositi di ritiro dalla vita mondana di Epicuro; la nascita della teurgia e il concetto di esichia, fino al pensiero di Filone e di Clemente Alessandrino.
Origini greche dell'Esicasmo
di Dario Gemini
Riassunto del libro "I filosofi greci padri dell'Esicasmo". Si percorre il pensiero
dei filosofi greci nei quali si possono riscontrare le basi dell'Esicasmo e delle
sue pratiche. Dal concetto di conoscenza e di moto del pensiero di Platone ai
propositi di ritiro dalla vita mondana di Epicuro; la nascita della teurgia e il
concetto di esichia, fino al pensiero di Filone e di Clemente Alessandrino.
Università: Università degli Studi di Roma La Sapienza
Facoltà: Lettere e Filosofia
Esame: Storia delle religioni
Titolo del libro: I filosofi greci padri dell'esicasmo
Autore del libro: Lanfranco Rossi
Editore: Il leone verde
Anno pubblicazione: 20001. Ritiro e isolamento. Epicuro e Epitteto
Prima dei filosofi greci ci furono i Sapienti. Poi Pitagora. Interesse di tutti fu la vita della comunità (ruolo
sociale del filosofo). Platone dice che quando il filosofo vede l'immoralità della vita politica, è tentato di
vivere in tranquillità. Ma suo dovere una volta conseguita la luce è tornare tra chi vive nel buio per portarlo
alla luce. Il filosofo vive isolato soprattutto interiormente (eremia interiore). Democrito si ritirava tra le
tombe cercando l'euthymia = tranquillità; e si rinchiudeva in un cella. Con Epicuro la fuga dal mondo prende
un'altra forma. La polis sta perdendo la sua coesione interna. Epicuro si apparta nel giardino, e nonostante
tutto non manca di filantropia; e il giardino esercitava un grande fascino sulla gente. Diciamo comunque che
la filosofia antica conosceva bene l'utlità della vita solitaria, ma non mancava di responsabilità verso gli
uomini.
Dal 4° sec a.c. viene approfondito il concetto di xeniteia = esser straniero e riferito all'anima che si sente
straniera al mondo materiale. Il cinismo rovescia i valori. Povertà - esilio, oscurità consentono al filosofo di
aspirare alla virtù. E' straniero chi non condivide gli ideali del mondo, ma ciò non vuol dire che non abbia
una missione verso gli uomini. Cosi i cinici fornivano un esempio costante. Tra gli antichi era anche
consuetudine dire che diventare filosofi significava tagliare i legami con le relazioni familiari. Platone dice
che i ragazzi già da piccoli van sottratti alla famiglia. Epitteto consiglia anche di cambiar patria
avvicinandosi alla filosofia, perchè lo stesso luogo facilita il permanere di abitudini e distrazioni, e poi agli
occhi degli altri sei sempre "il figlio del falegname". Conviene dunque evitare le discussioni dei profani
finchè non le si sa gestire. Epitteto dice che proveniamo tutti da Dio, siam tutti suoi figli, ecco la famiglia. Il
filosofo deve distaccarsi dai vincoli tradizionali di relazione.
Dario Gemini Sezione Appunti
Origini greche dell'Esicasmo 2. Seneca e l'isolamento
Per Seneca il commercio con gli uomini è dannoso per la vita interiore. Il consiglio è quello di fuggire gli
uomini, ritirandosi in solitudine, con delle scuse. Non far rumore, non mettersi al centro dell'attenzione. Chi
troppo si nasconde si mette in mostra. Ma l'isolamento non è un fine in se stesso. Esso dev'esserci utile per
tornare alla vita ordinaria conservando la quiete interna, e imparare a "vivere nel mondo senza essere del
mondo". Tale distacco non va esercitato con orgoglio. L'impassibilità (apatheia) del saggio non è
indifferenza e insensibilità. Egli basterebbe a se stesso, tuttavia vuole avere amici. Nel suo stato sarebbe
felice anche in prigione. Nikodemo accenna solo alla solitudine, per chi si sta rivolgendo a uomini del
mondo. Vivere nel deserto vuol dire tagliare alla radice le influenze della vita comune. La filocalia
sottolinea l'importanza del distacco dal mondo. C'è spesso il concetto di xenitia=estraneità verso ciò che è
passeggero - scelta di vivere senza patria. Significa abbandonare le ordinarie occupazioni recidendo i propri
commerci con gli uomini. E' un scelta di pochi, ma ci sono anche norme che ci consentono di mantenere uno
stato di quiete interiore e raccoglimento, e questi consiglia Nikodemo. Si cerchi anche di evitare ambienti
chiassosi.
Dario Gemini Sezione Appunti
Origini greche dell'Esicasmo 3. Banchetti e danza per l'anima
Platone respingeva modi lamentosi o effeminati, e salvava dorico e frigio perchè legati a coraggio e sobrietà.
Aristotele limitava l'istruzione col solo modo dorico. I filosofi non rifiutarono la musica. Mousike per i greci
designava ogni attività che sorgesse per ispirazione delle muse. La musica esprime l'accordo del molteplice
nell'uno. Usata bene può purificare e guarire. Lo vediamo soprattutto nella tradizione pitagorico-platonico-
neoplatonica. Platone dice che può servire ad elevare l'anima, facendo presa sulla sua parte emotivo-
irrazionale. Però bisogna star attenti. Vanno fuggite le musiche molli. Epicuro e Diogene erano contrari alla
musica. Mentre la danza fu più giustificata. Manteneva il corpo in intima armonia. Musica+ginnastica
equilibrano piano fisico e psichico. Socrate danzava. Platone dice che la danza è di origine divina, mimando
scene mitologiche sintonizzandoci con il creatore...
Presso i popoli antichi il banchetto era una sorta di comunione. La presenza del Dio lo sacralizza. Nei greci
dell'età classica ci son 2 momenti nel convivio: deipnon, e abluzioni più invocazione dell'agathos daimon
(conversazioni, chiacchiere, recita..).. Vedi il banchetto dei pitagorici. Essi rispettavano anche gli animali.
Nell'esicasmo è utile solo la musica liturgica. Le feste e le chiacchiere inutili si evitino. Bisogna evitare
anche chiacchiere e pettegolezzi, e incontri con amici non spirituali. Le bestie riconoscono però gli uomini
virtuosi. Vedi l'abate Teodoro e le vipere.
Dario Gemini Sezione Appunti
Origini greche dell'Esicasmo 4. Immagine e contemplazione
Nella tradizione filosofica si dice che la vista il senso preminente, perchè più di ogni sensazione si accosta
alla conoscenza intellettuale. Horao, già in Omero, indica capire, riflettere, fare attenzione. La religione dei
greci è contemplativa. Theoria=contemplazione deriva da horao=vedere. Ma Aristotele dice che in rapporto
all'intelligenza il senso migliore è l'udito (udire il discorso). Le immagini conturbanti distraggono. Plutarco
dice che va vinta la curiosità dello sguardo, imparando ad osservarsi, a essere curiosi di se stessi ,
orientandosi così verso ciò che è utile. Anche Epitteto ha un metodo per combattere l'attrazione per gli
oggetti. Se si prova ad es. troppo trasporto per un persona, è bene ripetersi che è mortale, transitoria.
Esercitarsi in pensieri di distacco. Quindi farsi un'immagine veritiera della cosa. Le fantasticherie van
contrastate con la ragione. Platone nella Repubblica condanna l'arte, in particolare la pittura, perchè riflesso
di una realtà che a sua volta è riflesso di un realtà ideale. Ma non gli sfugge che si può usare per elevarsi.
Così Plotino dice che può essere stimolo di elevazione.
Nell'esicasmo li occhi sono il senso più importante, ma anche la principale forma di distrazione per la
mente. Bisogna evitare di esporsi a immagini conturbanti. Per liberarsi di un'immagine ci sono tecniche,
come visualizzarla senza pelle o il teschio sottostante. Nikodemo critica gli specchi e dice di volgersi alle
cose belle della natura. Si possono ad es. fissare nella mente immagini di icone.
Dario Gemini Sezione Appunti
Origini greche dell'Esicasmo 5. Divinità e unità in Platone
Il termine cosmo=ordine ha finito con l'indicare il mondo. Platone vi vede l'opera di un demiurgo mosso dal
bene, Aristotele lo vede teso verso l'ottimo. Gli stoici diranno che tutto il cosmo è espressione di Dio. E'
controverso poi parlare di monoteismo nel mondo antico. Secondo alcuni per il greco il divino è
strutturalmente molteplice. Secondo altri dal V sec la filosofia greca fu indirizzata verso la dottrina di Dio
uno e trascendente (Anassagora, Socrate). Per i presocratici "uno" caratterizza il principio della natura e
della somma divinità. Per Platone unità delle idee--uno--Dio (71). Aristotele vede l'uno articolarsi nel
molteplice. I platonici, vedi Ammonio Sacca e Filone, accentuano l'unità di Dio approfondita nei suoi
aspetti trinitari. Plotino lo dichiara inesprimibile, attinto per visione mistica...Senofane polemizza contro chi
antropomorfizza gli dei, e lo stesso eraclito e platone. Antistene dirà che gli dei sono molti ma dio uno per
natura. Così anche per zenone Dio sarebbe uno, perfetto razionale e non antropomorfo. I diversi dei
sarebbero immagini delle potenze dell'unico dio. Ma solo il logos è veramente Dio.
Dario Gemini Sezione Appunti
Origini greche dell'Esicasmo 6. Povertà nella vita filosofica
L'inizio della vita filosofica legato a una fuga dal mondo. essa coincide spesso con la rinuncia ai propri beni
materiali, come per i pitagorici che per accedere alla scuola dovevano mettere in comune i beni. Così
l'ascetica epicurea mira all'essenza e al raggiungimento di una condizione divina. Anche platone parlerà di
distacco dalle cose materiali. nei cinici-antistene lo vediamo al massimo grado. Basta poco per essere felici.
Gli stoici parlano di distacco interiore, e del fatto che quando ci attacchiamo a qualcosa perdiamo la nostra
libertà. Tra il 5° e il 4° sec a.c. si diffonde l'idea della vita spartana come modello di vita filosofica. Seneca
raccomanda di non trasformare questo stile di vita in un atteggiamento di superiorità. E' necessaria infatti
soprattutto la povertà interiore. Gli antichi dormivan per terra o su giacigli di foglie, i filosofi. Alcuni si
trascuravan nell'aspetto, altri come i pitagorici e zenone si lavavano. Epitteto dirche se ci si presenta
malconci agli altri, come avvicinarli alla filosofia? ESICASMO: le comodità intorpidiscono il corpo
riscaldandolo e quindi accrescendo il calore delle passioni. Si dormiva per terra di solito. In Grecia il
digiuno era legato alla purificazione, a volte veicolo dell'entrata in una condizione profetica. Epitteto dice di
disciplinarsi con il cibo e non ostentare a tutti la propria ascesi. Platone dice che quando il nutrimento era
semplice gli organismi umani eran robusti e saldi. C'era un nesso tra alimentazione e attività spirituale del
nous. L'astinenza delle carni aiuta il dominio dell'anima sul corpo e attenua le eccitazioni fisiche. Il
vegetarianesimo era diffuso tra i filosofi. Fece la sua comparsa con l'orfismo-pitagorismo. Vegetariani furon
zenone, antistene, plotino, proclo. Pitagora dice di escludere cibi che producono eccitazioni e flatulenze.
Regime dei monaci del deserto era la xerofagia = no carne, pesce, uova, latte, burro, olio, vino. Praticamente
pane e acqua.
Dario Gemini Sezione Appunti
Origini greche dell'Esicasmo 7. Povertà nell'Esicasmo
Nikodemo dice che per giungere all'esperienza mistica bisogna prima purificare il corpo, causa primaria di
impulsi passionali e distrazioni che rendono la preghiera poco incisiva. La tradizione insegna ad alzarsi da
tavola con ancora un pò di appetito. Comunque le esalazioni provenienti dalla digestione dei cibi grassi
oscurano la capacità di discernimento del nous abbassandolo a livello animale. Mangiando una sola volta al
dì la mente=nous si purifica ed è più capace di percezioni divine. Il digiuno, dice nikodemo, purifica. Ma
attenti a non cadere nella vanagloria. Pitagora dice anche che è necessario dominare il sonno; abbracciare
la vita filosofica significa affrontare lotte, misurandosi col cibo e col bere, la notte, la fatica, i desideri.
Platone dice che nel sonno si manifestano i desideri della parte irrazionale dell'anima. Per non esser soggetti
alle immaginazioni è bene che prima di andare a letto la parte appetitiva non sia troppo sazia o affamata. La
parte irascibile va ammansita ad es. con letture. I greci distinguon poi tra sogni significativi (visioni e
oracoli che posson venire dalla naturale chiaroveggenza dell'anima o dagli dei) e non significativi. La
medicina del 4° sec. comincia a usare i sogni a scopo diagnostico. ESICASMO: custodia del sonno, lettura
spirituale. Dormire sul duro per spegnere la concupiscienza. il sonno va poi preparato perchè non vi siano
sogni passionali. In esso si posson infiltrare demoni. La castità nel pitagorismo non era d'obbligo, ma molti
filosofi furon casti. Epicuro comandava al saggio di astenersi dal matrimonio. Da zenone in poi lo
raccomandano solo per la procreazione. Epitteto è per la castità perchè il matrimonio vincola a una catena di
relazioni sociali con incombenze. Platone distingue tra 2 tipi di amore (eros), uno che vedendo solo il
sensibile si attacca alla parvenza esteriore e vuole possederla, l'altro attratto dall'invisibile. Una volta
progrediti in filosofia, l'attrazione sessuale non avrà più presa su di noi. Nel mondo greco antico c'eran
legami profezia-verginità (vedi le vestali, le sibille..). Porfirio nella lettera a marcella mostra che il
cristianesimo non dice nulla di nuovo in campo di ascesi. Il corpo tende a legare l'anima impedendone
l'ascesa con le sue attrattive, tra cui il sesso.
Dario Gemini Sezione Appunti
Origini greche dell'Esicasmo 8. Esicasmo e filocalia
Nell'esicasmo tutti i sensi han qualche rapporto con la sfera sessuale, potendo stimolarla. E' bene evitare ciò
che stimola il sesso, anche i contatti fisici di un certo modo. Poi mangiar bene e frequentare persone
spirituali aiuta. Le 2 cose che più difficilmente van via dall'asceta sono il demone dela superba gelosia
spirituale e quello dell'unione carnale. Si vincono le passioni solo vincendo l'io. Contro la tendenza epicurea,
pitagora platone e gli stoici consideravano la possibilità di assumere incarichi politici, non senza però aver
prima guadagnato il distacco verso onori e interessi personali.
Nella filocalia si incoraggia il distacco totale da cio che si ha. Gli attaccamenti trascinano il nous verso il
basso. I vizi si distinguono in passioni dell'anima e passioni del corpo (fornicazione, violenza, gioco).
L'esicasmo vede il massimo vantaggio nell'afflizione dell'animo, se questo è orientato all'umiltà.
Nonostante i greci sian portati al logos-discorso, anche nel pensiero greco è valorizzato il silenzio, coltivato
soprattutto dai pitagorici; Platone parla dei modi degli spartani, e del loro parlare solo quando serve. Anche
zenone di cizio dice ai suoi di aprire la bocca con moderazione. Plutarco racconta di come gli spartani
allenassero al silenzio, e di come la loquacità possa degenerare in passione. Silenzio pitagorico di 5 anni.
Platone racconta di come la poesia ecciti l'emotività e la componente irrazionale. Ma questo non significa
essere cupi, solo non lasciarsi dominare dal riso. Nella filocalia la lingua è l'organo con cui si pecca più
spesso. Si posson far 2 cattivi usi della parola, ad es. maledizione e calunnia. Con il parlare l'anima dissipa
la sua energia interiore. E contendere verbalmente può essere uno spreco. Anche il riso può essere forma di
dissipazione.
Dario Gemini Sezione Appunti
Origini greche dell'Esicasmo 9. Medicina e filosofia
La relazione filosofia-medicina era stretta quando il filosofo poteva anche essere un guaritore, vedi pitagora,
o proclo. Nel V sec. c'eran 3 filoni principali di medicina: 1) scuola di cnido (tradizione pratico-empirica) -
2) medicina filosofica e physiologia empedoclea - 3) scuola di cos (ippocrate - tutto è divino). Gli stoici si
volgono alla medicina di impostazione pneumatica, che dichiarava causa della malattia la cattiva
circolazione del pneuma, fluido vitale che permea il corpo. In Galeno confluisce un pò di tutto. Pitagora
mostra collegamenti tra malattie e dissolutezza; così anche per Platone la malattia è legata al tenore di vita
del malato, che spesso non sa ascoltare chi gli dice la verità. Nella Grecia antica la relazione malattia-colpa
era scontata. Le colpe deglo uomini attirano le punizioni divine, e le espiazioni allontanano i mali. Per
Ippocrate il corpo è un'unità animata da un' energia che regola l'armonia interna e gli stati. Salute e malattia
sono risult della relazione di cose come clima,carattere, dieta, stato d'animo. Pitagora usava la musica per
fini terapeutici. Platone collega malattia della citta e malattia dell'anima. Per Epitteto i mali che capitano al
filosofo sono strumenti di cui Dio si serve per farne un eletto. i pitagorici ambivano a un armonico
funzionamento delle 3 parti dell' uomo: corpo anima e spirito. Il pitagorismo promuove una concezione di
medico flantropo vicina al cristianesimo. I pitagorici facevan esercizi ginnici per armonizzare l'uomo. Anche
socrate curava gli esercizi fisici, praticando lotta e danza. Platone era vigoroso. Anche diogene lodava
esercizi fisici che si integravano con quelli spirituali.
Nella filocalia la malattia viene spesso dopo una dieta irregolare, ed in relazione con lo stato della nostra
coscienza. Le tribolazioni sono il prodotto del nostro male. Ci si cura anzitutto ascoltando la coscienza.
Vanno accettate le malattie, e sono utili per un principiante, posson esser dannose per un avanzato. La
malattia ingenera un disordine del corpo che rivela un disordine dell'anima, e possiamo anche usarla per
avanzare spiritualmente.
Dario Gemini Sezione Appunti
Origini greche dell'Esicasmo 10. Studio e lavoro nell'Esicasmo
Lo studio e la conoscenza non dovevan esser fini a se stessi. L'inutilità di uno studio non finalizzato alla
crescita interiore è preso in esame a proposito della falsa filosofia. Soprattutto quando questa si riduce ad
arte della disquisizione. Marco Aurelio esorta se stesso a buttare i libri. Anche i cinici eran ostili al vano
sapere. La grecia antica non ha una vera letteratura religiosa, solo classici come omero o esiodo, che i
pitagorici, ad es, leggevano a voce alta durante i banchetti. La lettura sacra si collega all'effetto taumaturgico
della parola ispirata. Anche la parola di Empedocle si dice sanasse. Il medico che conosce i misteri della
natura è dunque filosofo, nel senso di fisiologo, colui che conosce il visibile e l'invisibile con le loro
connessioni e rivendica a sè sia mantica che medicina. Per i cinici la vita filosofica implica il ponos, la
fatica, connessa al concetto di askesis. Per Seneca la fatica fa sbollire l'eccesso di passionalità e caccia i vizi
legati all'ozio. In grecia si usava molto anche la pratica dell'esame di coscienza, soprattutto tra pitagorici e
stoici, e comunque il neostoicismo somiglia molto alle pratiche monastiche siro-palestinesi. A sera i
pitagorici ripercorrevan la giornata, al mattino la programmavano. Ricapitolare le azioni del giorno era detto
psicostasia=pesa dell'anima. Anche seneca è per questa pratica.
Nell'esicasmo la lettura è raccomandata. arresta il vagare della mente, se lettura di esichia o preghiera. La
lettura spirituale dunque è utile, ma inferiore alla contemplazione: infatti in nessuna lettura il nous può
custodirsi indiviso; altra cosa la percezione unitaria che, nella libertà del nous, si compie misticamente nel
silenzio. La ragione (logos) unita al nous è un dono di Dio ma se si dedica a misurare cielo e stelle si perde
in cose inutili. Il lavoro manuale non ha controindicazioni. 5 sono le attività dell'esichia: la recita dei salmi,
la preghiera, la lettura di autori spirituali, il ricordo continuo di Dio e della morte, una misura del lavoro
manuale, per vincere accidia e ozio. Anche le genuflessioni e certi esercizi fisici frenano le passioni. Le
metanie, prostrazioni della preghiera, Erano un forma di preghiera ascetica. Ci sono le piccole metanie, che
si fanno restando in piedi, e le grandi metanie; che invece comportano più esercizio fisico. Metania vuol dire
piegarsi davanti a Dio e agli uomini. - Basilio il grande consiglia l'esame di coscienza, la sera ma anche di
giorno facendo attenzione a se stessi.
Comunque ci pare evidente che l'ascesi dei padri neptici continua quella dei filosofi antichi, che ne è la base.
Si potrebbe anche pensare che la ricerca spirituale conduca alle medesime scelte di vita. Le principali
corrispondenze si notano tra i movimenti pitagorico-platonico-stoici ed Evagrio.
Dario Gemini Sezione Appunti
Origini greche dell'Esicasmo